Secondo Documento
PROGETTO: - VEDERE IL FUTURO -
L'IMMAGINE RAPPRESENTA IL PROGETTO
-
PER UNA
VERA TERZA REPUBBLICA -
- Le pietre in basso alla
collina, sono le macerie dell’attuale sistema politico
creato dai partiti
- La collina
è la necessità di salire in cima, per abbandonare il
vecchio modello di società e
andare alla ricerca del punto
di osservazione migliore.
- L’orizzonte è senza muri, senza confini e senza barriere
ideologiche.
- Il bagliore che illumina, è
il progetto per una nuova TERZA REPUBBLICA.
- Le onde
del mare che circondano la collina, è
la difficoltà di navigazione per raggiungere
il bagliore per la nuova TERZA REPUBBLICA.
- L’azzurro del cielo e le nuvole, è il sereno dopo la tempesta.
- L’uomo con la sua memoria
storica rappresenta la generazione del passato.
- Il bambino che si affaccia
alla vita, rappresenta le nuove generazioni.
L’uomo senza le armi di distruzione,
armato solo della sua memoria storica acquisita
con
l’esperienza della vita, afferra per mano il bambino, lo libera
dalle macerie,
lo rasserena e lo accompagna a vedere il
bagliore che illumina il suo futuro.
RIFLESSIONE PER UN PROGETTO POLITICO
- DEMOCRAZIA, LAVORO, UMANITA’, LEGALITA’ -
-
PER UNA
VERA TERZA REPUBBLICA –
Con questo secondo documento si vuole analizzare i motivi che hanno
determinato la convinzione di ipotizzare il progetto chiamato “VEDERE IL FUTURO” per una vera
terza Repubblica e analizzarlo nel dettaglio.
Le radici storiche della degenerazione dei partiti risalgono dal 1953
in poi, da quando la Dc non ha avuto i voti sufficienti per governare da sola
il paese, di conseguenza la necessità della DC di fare accordi tra i partiti di
destra per fare alleanze, con lo scopo di affermare la conquista del potere di
governo e di contrastare
politicamente l’orientamento comunista/socialista, con questa
pregiudiziale ideologica anticomunista
e antisovietica rendeva di fatto impossibile realizzare alternanza. Questo
spiega la permanenza ininterrotta al potere per oltre mezzo secolo della
Democrazia Cristiana; la sinistra nelle contraddizioni della società
economica e sociale acquisiva consenso elettorale proponendo un modello diverso
con ispirazione ideale comunista/socialista cimentandosi nella battaglia
politica fortemente radicato nel territorio in diversi punti della società
nell’interesse dei cittadini e dei lavoratori.
Questa forma di bipolarismo ideologico ha portato alla cosiddetta
partitocrazia con continui ricatti da parte dei piccoli partiti. Condizione che
ha permesso l’occupazione da parte dei partiti posti importanti
dell’amministrazione pubblica, con l’inevitabile corruzione, inefficienza e
nipotismo, questo ha ingenerato nell’opinione pubblica, perdita di attendibilità
e autorevolezza dei partiti, messo in forte evidenza con l’inchiesta di “Mani
Pulite”. La corruzione non si è bloccata con Mani Pulite, anzi si è modificata e raffinata passando
dalla corruzione per interesse di partito alla corruzione di tipo individuale,
mafioso e di organizzazioni private interessate alle opere pubbliche, l’ultimo esempio
evidente è Roma con la costruzione dello stadio e tutto il suo contorno.
Questa forma di corruzione si è protratta nel tempo e si è potuta
sviluppare poiché le persone elette o nominate nel settore pubblico, assumono
forme di potere incontrollato. La prassi per fare profitto e corruzione è fatta
in modo semplice e “legale”. Inizialmente il
progetto con parvenza di pubblica utilità, viene presentata l’opera dai privati
interessati, i quali si “adoperano” per farlo accettare dall’organo preposto
della pubblica amministrazione e il gioco è fatto, tutti contenti; contento
il privato che fa profitto; contenti i lavoratori interessati all’occupazione; contento
il personaggio pubblico, per il suo tornaconto, anche per un ritorno elettorale
per aver dimostrato di essere stato efficiente; contenti i cittadini vedendo
realizzato l’opera quando va bene, altrimenti sono proprio i cittadini a pagare
i disastri, uno per tutti, l’esempio dell’Hotel Rigopiano. Quindi poche persone
decidono sulla testa di molti.
Non si può continuare con questo meccanismo, la prassi corretta è che
l’apparato pubblico deve elaborare i piani per la città e presentarlo alle
strutture dei cittadini interessati al territorio: piano urbanistico, piano
trasporto, piano industriale, ecc. in
modo che i cittadini possono verificare e controllare il corretto sviluppo del
proprio territorio, oltre ad evitare, in molti casi, i provvedimenti di urgenza
con i quali s’innescano meccanismi di corruzione, in quanto sono fuori dai
controlli cittadini. Il meccanismo ha permesso a molti di occupare spazi
politici non per interesse pubblico ma per il tornaconto personale.
Ebbene la sinistra (di quello che è rimasto dopo la Bolognina), nella
ricerca di una sua nuova identità per contrapporsi alla destra si è
impantanata, nel tentativo di formare nuove alleanze con partiti (di
orientamento diverso alla cultura di sinistra) disponibili a contrapporsi alla
destra (con l’Ulivo e poi con il PD) con scarsa capacità progettuale della
politica, (simile all’atteggiamento della DC del blocco anticomunista), pur di
fare un blocco anti destra, questo ha determinato ulteriori scissioni, di fatto
ha disorientato e determinato divisioni del suo elettorale tradizionale.
Sulla frantumazione della sinistra Berlusconi inizia il suo percorso,
nel novembre 1993 con l’avvio di un periodo storico pieno di speranza per
l’elettorato di destra. Berlusconi -affermatosi durante il periodo di Bettino
Craxi con il quale ha beneficiato di numerosi interventi legislativi a suo
favore con l’avvio della rete televisiva, quale unico concorrente privato alla
rete pubblica-, per un lungo periodo non s’impegnò direttamente in politica
condizionato dal timore di essere sottoposto alle accuse dei suoi avversari
relativo al conflitto d’interesse.
La preoccupazione di Berlusconi vedersi ridimensionare il suo potere
mediatico da parte del blocco dei progressisti con il programma che prevedeva la
equa ripartizione delle reti televisive, nel 1993 decise di assumere
direttamente l’impegno politico, con la famosa “scesa in campo” favorito dalla crisi dei partiti di destra
compresa la scomparsa nel 1994 della DC (a seguito del terremoto politico per
corruzione e finanziamenti illeciti scoperti dall’azione giudiziaria di Mani
Pulite) decise di far nascere Forza Italia, con il motivo principale di scongiurare il «pericolo comunista» (come fece la Dc, nonostante lo
scioglimento del PCI il 3 feb 1991 con la Bolognina, e la caduta dell’Unione
Sovietica il 26-Dic-1991), rappresentato, dalla prospettiva di una vittoria
dello schieramento di centrosinistra (L’Ulivo). In contrapposizione a questo
blocco, Berlusconi definito l'uomo della
provvidenza, l’unto del Signore ha stretto l’alleanza con la Lega Nord e con l'MSI-DN, necessari per formare una maggioranza parlamentare.
Con il
leader del Pd Walter Veltroni si avvia un periodo di convergenza con Berlusconi
in una forma del nuovo bipolarismo fondato
sulla coesione programmatica nel quale era contenuta la riforma elettorale con
il sistema elettorale proporzionale finalizzato a rafforzare il bipolarismo nel
tentativo di annullare le forze minoritarie.
In questa fase si è ritenuto, che, il proliferarsi dei partiti, era
dovuto dal sistema elettorale proporzionale, quindi sostituirlo con il
maggioritario; di conseguenza il maggioritario invece che diminuire
moltiplicava il numero di partiti. Con l’eliminazione delle preferenze, si
conferisce un grande potere alla classe dirigente dei partiti, rendendo
difficile il rapporto con la società civile.
Con
l’uscita di Veltroni dal PD e i problemi di Berlusconi, in particolare per via
giudiziaria, finisce l’epoca Berlusconiana, lasciando il paese in una realtà
politica confusa e complicata per il proliferarsi dei partiti con divisioni di
sinistra e di destra in una forma di catena di Sant’Antonio. Senza un vero
cambiamento, ogni nuovo anello è diretto dagli stessi soggetti che facente
parte dell’anello precedente, con esclusione solo del M5S. E’ in questa fase che si accentua il caos
politico con sofferenza dei cittadini vedendo venir meno la guida politica,
oltre alle difficoltà economiche dovute alla crisi.
Il protrarsi della crisi ha delegittimato i tradizionali assetti di
potere e prodotto una violenta ondata populista contro il fallimento delle élite tecnocratiche. In
molte parti dell’occidente si presentano varie organizzazioni di populismo di
destra, non dichiaratamente fascista. In Italia è rappresentata dalla Lega Nord,
e con caratteristiche diverse dal M5S, il quale è l’unico ad avere un consenso
elettorale elevato che dura nel tempo.
In questa fase caotica, s’inserisce
il M5s unico in Occidente, il quale si differenzia dai movimenti di destra,
proclamandosi“ né di
destra né di sinistra” sia nel suo programma politico, quanto nella
composizione del suo elettorato che convivono persone di sinistra e di destra.
Non c’è dubbio che l’operazione di Grillo con il suo M5s ha dato un forte
scossone ai partiti, ponendosi come terzo polo della scena politica rendendo
difficile alleanze di governo (ricordiamo Bersani, Letta, Renzi con le dirette
TV in streaming.)
Su questa linea, il M5s per non perdere consensi, non s’identifica con
uno dei due poli ma propositore di una forma rappresentativa di tutto il
popolo. Questa posizione porta il M5s a una centralità del movimento,
rifiutando di conseguenza qualsiasi alleanza, proprio per non essere visto come
appartenente a uno dei due schieramenti. Detto
ciò la linea del M5s è di eliminare la democrazia parlamentare con la
conseguente eliminazione dei partiti, e l’eliminazione della rappresentanza dei
lavoratori “sindacati”, in sostituzione, al loro posto la democrazia diretta con il
popolo del web che è il principale fondamento
ideologico del M5s.
Questa impostazione peraltro risulta pericolosa nella
misura in cui non prevede nessun luogo in cui possano costruirsi i progetti
politici come sintesi delle istanze pubbliche, progettualità che deve
necessariamente essere mediata da competenze tecniche, politiche, culturali.
Inoltre, il ricorso a una puntuale votazione on line, provvedimento per
provvedimento (come nel disegno di Casaleggio) farebbe perdere il respiro
complesso e intertemporale che talune decisioni devono avere, rendendo peraltro
impossibile assicurare la piena conoscenza delle conseguenze delle scelte da
effettuare.
Governare una nazione o una città
con il web, forse potrà andare
bene per il futuro, oggi diventerebbe ingestibile la sua applicazione pratica,
con il rischio che chi decide saranno coloro che gestiscono il web, i quali controllano i flussi di comunicazioni
scegliendo quelle di loro interesse e che sono gli stessi che hanno il governo. In questo modo, in
mancanza di strutture di controllo svincolate dal potere, si avrebbe sicuramente
l’avvio di una dittatura, del resto già oggi si assiste a un M5s con una forma
totalitaria, in quanto decide Beppe Grillo per le scelte particolari. Il
M5s basa la sua esistenza se si manterrà forza alternativa al sistema, un’eventuale trasformazione in partito di sistema si
avvierebbe al suo declino.
Tralascio le vicende del PD e di Renzi che è storia dei nostri tempi
che conosciamo.
Ebbene, abbiamo fatto un riassunto dei fatti salienti del periodo storico
di questi ultimi quarant’anni per avere una
visione d’insieme di come la politica ha assunto continue trasformazioni,
finalizzate ad ottenere una fantomatica governabilità del nostro
paese, con posizioni diverse dei partiti al solo scopo di ottenere il proprio
tornaconto.
L’attuale sistema della democrazia dei partiti, i quali esplicano la
funzione di collegamento tra governanti e governati, la stabilità della
democrazia dipende dalla stabilità del sistema partitico e dalla buona salute
dei partiti, mentre la crisi di questi ultimi ed il loro malessere hanno
portato conseguenze di affidabilità con ripercussioni preoccupanti al sistema.
I partiti che seguono una logica interna, data dalle modalità concrete
della loro formazione e della loro organizzazione, stanno perdendo il sostegno
e il coinvolgimento di larghi strati di cittadini, non godono di buona
reputazione. Con l’accentramento verticistico è stato svuotato il ruolo delle sezioni seminate nel territorio
allontanando sempre di più la partecipazione dei cittadini dalla politica, di
fatto si è abbandonato il controllo democratico del territorio,
determinando, di fatto, un vuoto tra cittadini, partiti e Istituzioni.
Con caratteristiche diverse, anche il Sindacato subisce la crisi, non
solo a causa della crisi economica globalizzata, anche dall’introduzione
dell’informatica che ha trasformato i processi produttivi, e dall’instabilità
politica dei governi per il ruolo dei partiti che lo sostengono. Il sindacato
negli anni di ricostruzione del dopo guerra e dallo sviluppo industriale ha
permesso accrescere il suo potere contrattuale con la crescita dei profitti
dell’impresa, con la crisi economica e la conseguente chiusura di molti settori
produttivi, il sindacato ha perso buona parte del potere contrattuale, di
conseguenza la credibilità, aggravata inoltre per motivi di moralità di alcuni
sindacalisti.
Di fatto oggi siamo in presenza di una situazione molto seria, anche a
causa della
caduta dell’Unione Sovietica, in quanto per la sinistra è venuto meno la
speranza di cambiamento della società capitalista.
Ebbene sul piano economico, -nel
bene o nel male-, rimane questo sistema economico liberal
capitalista, nel quale si possono orientare gli sviluppi economici tramite il
ruolo dello Stato, a tale proposito è necessario agire sul piano politico per
migliorare il paese nell’interesse collettivo.
Quindi non ha
più senso parlare di sinistra, destra, centro se
tutti dobbiamo stare all’interno di questo sistema economico.
Nel secolo passato, nei vari paesi
dell’occidente, i partiti sono stati uno
strumento determinante per l’espansione della democrazia e lo sviluppo sociale;
Da diversi anni la presenza dei partiti in mancanza di un progetto politico
hanno bloccato la stessa democrazia, facendo pagare costi sociali ed economici
per la società. Di fatto la
democrazia politica rappresentativa, con la presenza dei partiti,
ha esaurito
la sua spinta propulsiva.
Tenendo conto il basso livello di
credibilità dei partiti per il loro ruolo, oramai sono diventati un ostacolo
alla democrazia delegata, determinando il blocco sociale. occorre avviare
veramente un processo per il superamento dell’attuale
sistema dei partiti.
Occorre pensare ad una democrazia più avanzata
con una democrazia delegata abbinata ad una
democrazia maggiormente partecipata sul territorio,
senza la mediazione dei partiti, ma non
la “democrazia di internet” proposta da Casaleggio, quanto
piuttosto un luogo di confronto e di sintesi politica, in cui creare e far
crescere quel progetto di società che si vuole realizzare, per poi scegliere i
mezzi per raggiungerlo.
In questo modo si
libera l’uomo dal vincolo dei partiti, e si aprono nuovi spazi alla
rappresentanza, dando fiducia a cittadini validi e meritevoli non legati
all’appartenenza dei partiti.
In sintesi, si possono individuare alcuni punti
fondamentali del sistema attuale
- Sono venuti meno i riferimenti politici
per la caduta delle ideologie.
- I governi a causa della ricerca da parte
dei partiti ad ottenere una maggioranza parlamentare creano instabilità e
quindi ingovernabilità
- Il sindacato con la crisi economica è
sempre meno rappresentativo sul mondo del lavoro
- I partiti non più presenti sul territorio
con le loro ex sezioni hanno lasciato
un vuoto tra cittadini e istituzioni.
- L’imprenditoria presente con le loro
organizzazioni sindacali, con forme di ricatto occupazionale, ottengono
risultati in loro favore (Art 18 – Voucher,
Una buona parte di evasori in quanto liberi professionisti non hanno un sistema
simile a quello dei lavoratori dipendenti ).
- Sono stati formati diversi governi con
alleanza tra partiti per raggiungere una maggioranza numerica, con risultati politici
sempre peggiori.
- Sono state legiferate diversi sistemi
elettorali, peggiorando il sistema politico ad ogni cambiamento
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ATTUALE SITUAZIONE
DELLA STRUTTERA ISTITUZIONALE
In un quadro
così preoccupante, cos’altro occorre cambiare? Che fare?
Dunque veniamo al progetto politico, che è stato denominato
“VEDERE IL FUTURO” -PER UNA TERZA REPUBBLICA
1. Avere un Riferimento
politico che unisce i
cittadini e le Istituzioni per l’interesse del paese
2. Ristabilire la Democrazia Delegata integrata con la Democrazia Partecipata
3. Riappropriazione del controllo sul territorio dei cittadini verso le istituzioni
4. Istituzionalizzare il controllo dei cittadini con la presenza effettiva sul
territorio che abbina
la rappresentanza organizzativa dei lavoratori
con la partecipazione
dei cittadini sul territorio.
5. Necessità di ripensare ad una nuova forma di rappresentanza organizzativa unica tra i
lavoratori.
6. Istituire una forma di istruzione Istituzionale per i delegati eletti
7. Istituire un laboratorio istituzionale per lo studio economico e politico autonomo
dal potere esecutivo.
Il progetto è articolato nel seguente modo:
-
RIFERIMENTO
POLITICO.
,
-
CENTRO ELABORAZIONE
STUDI. -(C. E. S. )-
-
POTERE
LEGISLATIVO ED ESECUTIVO.
-
RAPPRESENTANZA
CITTADINA (Struttura rappresentativa del territorio).
-
RAPPRESENTANZA
ORGANIZZATIVA DEI LAVORATORI DIPENDENTI.
-
RAPPRESENTANZA
ORGANIZZATIVA DEGLI IMPRENDITORI.
-
FORMAZIONE DEI
RAPPRESENTANTI.
Venendo meno le ideologie, l’impostazione
politica a cui fanno riferimento i cittadini e le Istituzioni per avere la stella polare è la
COSTITUZIONE ,
Garanzia di Civiltà e di Democrazia .
La Costituzione quale progetto della convivenza civile, sociale
e morale.
La costituzione è l'atto normativo fondamentale
che definisce la natura, la forma, la struttura, l'attività e le regole
fondamentali di un'organizzazione.
La Costituzione è il “mezzo” che unifica politicamente il paese.
Per superare le divisioni
sociali è necessario superare le barriere ideologiche, questo non vuol dire
rinnegare il passato personale, una cosa è la nostalgia, l’altra è la ragione.
Per questo occorre un
grande impegno culturale e disponibilità personale.
La Costituzione, è il patrimonio
a garanzia della democrazia a tutela di tutti cittadini Italiani
Il popolo sovrano si deve riappropriare della sua piena
sovranità, perché la Costituzione continui ad essere la stella polare e non
ostaggio di una maggioranza di turno che tendono a smantellare pezzo dopo pezzo
nel nome della modernità come Craxi e Berlusconi nel passato in ultimo il
tentativo di Renzi con il referendum del 4 Dic 2016
Ma la
Costituzione può essere qualcosa in più: può essere il
reale manifesto politico del Paese.
D’altronde
possiede già alcuni fini molto chiari che dovrebbero indirizzare completamente
l’azione del potere dello Stato centrale e locale. Diritto al lavoro, alla
salute, al giusto salario, alla protezione del risparmio, alla parità di
genere, alla casa, alla libera iniziativa economico. Così come è chiaramente
prescritta l’indipendenza e la competenza della Pubblica Amministrazione,
l’equità fiscale, la giustizia e la tutela dei diritti. Se la politica ha perso
la sua dimensione ideologica, assumendo un ruolo tecnico, la soluzione, allora
deve riconoscere nei principi della Costituzione i suoi unici fini.
. CENTRO ELABORAZIONE STUDI .
Unificare le linee politiche del paese, per interessi dei cittadini
e dell’imprenditoria,
Il laboratorio politico è la struttura per L’ELABORAZIONE DI STUDI DI POLITICA ECONOMICA E SOCIALE NAZIONALE
Detta struttura ha una sua
autonomia indipendente dal potere esecutivo, imprenditoriale e Cittadino.
Questo organo
è flessibile nella composizione e raggruppa personalità provenienti dalla
società civile, dall’università, dalle rappresentanze dei lavoratori, delle
imprese, delle associazioni, delle principali organizzazioni. Al suo interno
deve annoverare persone con opinioni e professionalità diverse che, lavorando
insieme, possono fornire a cittadini e rappresentanti politici analisi,
proposte e piani diversi. Può lavorare in commissioni per materia anche su
piani territoriali diversi. I membri non ricevono emolumenti, né hanno alcun
potere.
Il
Laboratorio, inoltre, può sviluppare analisi indipendenti su temi di interesse
generale, anche su richiesta dei rappresentanti, analizzando conseguenze pro e
contro delle iniziative soggette a discussione.
E’ un organo
tecnico proveniente dalla società civile.
I documenti elaborati dal Laboratorio
Politico non sono vincolanti per le Istituzioni, spetta al potere legislativo ed esecutivo, Rappresentanza Cittadina, Rappresentanza
dei lavoratori e Rappresentanza
degli imprenditori tenerne conto e farne l’uso più appropriato per
l’interesse collettivo.
Lo spazio politico di
intervento è il rispetto della
costituzione, in questo ambito l’elaborazione degli studi da mettere a
disposizione dei cittadini e Istituzioni debbono essere finalizzati
nell’interesse del paese riferiti; all’economia, ai problemi sociali, al
territorio, all’inquinamento, al piano trasporti, al piano energetico, piano
sanità, Sistema bancario, ecc. ecc.
Studi che consentono attuare forme di programmazione e di prospettiva,
da sottoporre al potere legislativo per poi realizzarle attraverso il potere
esecutivo, per ricondurre l'economia ai
fini sociali, per la tutela ambientale e per l’occupazione.
. POTERE LEGISLATIVO E
POTERE ESECUTIVO .
Il punto fondamentale è il superamento dei
partiti, in sostituzione, una nuova rappresentanza in tutte le
istituzioni, con l’elezione su unica lista dei candidati e con preferenza, sono eletti i candidati con
maggior numero di preferenza.
Questo permette di eliminare:
- Il dramma del sistema elettorale (Mattarello, Porcello, Italicum, Maggioritario ecc.).
- La ricerca di fare alleanze
e accordi tra partiti per ottenere il relativo 51% o meglio 40% per poi
formare il governo, il gioco
maggioranza e opposizione crea divisione, spesso dannosa tra chi
governa
e chi è all’opposizione che si ripercuote ai cittadini.
- Il sistema bicamerale –con
la sola Camera, mentre il Senato avrà una funzione di supporto legislativo
- I vincoli dei partiti, Liberare l’uomo scegliendo tra la
popolazione quelli più meritevoli.
- L’elezione a doppio turno nel caso
che un candidato non raggiunge il 51% per il Sindaco, il Presidente
- Regionale, con dimezzamento dei costi
elettorali
- Le formazioni parlamentari (Pentapartito,
Alternanza, Bipartitismo, ecc.)
- La presenza parlamentare è deciso in base alla presenza dei cittadini sul
territorio Italiano ed è di 630
Deputati e di 315 Senatori. Con il nuovo
progetto il numero è in funzione alla capacità operativa del
parlamento con circa 100 Deputati, con
riduzione dei costi della politica, mentre il Senato assume
una funzione tecnica/politica con
ruolo di rappresentanza (dei territori,
delle parti sociali, della società
civile, ed altri) in
commissioni, a supporto dei provvedimenti parlamentari.
- Il Parlamento Europeo è formato
da 751 parlamentari, di cui 73 Parlamentari Italiani che sono
suddivisi tra 8 gruppi politici, che
riflettono le stesse divisioni del nostro parlamento, mentre il progetto
(che supera i partiti) prevede un’unica rappresentanza
Nazionale che difende gli interessi dell’Italia.
suddivisi tra 8 gruppi
politici, che riflettono le stesse divisioni del nostro parlamento, mentre il
progetto
(che supera i partiti) prevede
un’unica rappresentanza Nazionale che difende gli interessi dell’Italia.
- La forma ricattatoria dei piccoli
partiti
- La discriminante per i magistrati
in politica a causa del meccanismo della imparzialità
- La scelta del
Presidente della Repubblica ed in altre Istituzioni in base agli schieramenti
dei partiti
- La Par condicio nelle vari
commissioni, che riduce il numero dei componenti non essendoci i partiti
- Le commissioni
formate proporzionalmente ai partiti (RAI, commissioni Parlamentari, Fondazioni
ecc.)
- La limitata competitività parlamentare
dei piccoli partiti contro quelli più rappresentativi
- La divisione della società
Italiana per ideologia.
Rappresentanza dei cittadini (Camera,
Regione, Comune e Parlamento Europeo)
La rappresentanza di tutte le istituzioni,
avviene con l’elezione su unica lista dei candidati e con preferenza, sono eletti i candidati con
maggiore preferenza.
Il sistema è simile all’esistente, ma semplificato con il superamento dei partiti e tutto l’indotto.
MUNICIPIO: Lista
unica dei candidati su proposta dalla struttura cittadina o dai cittadini
Elezione Sistema
elettorale Eletti con maggiore preferenza
tra i candidati
PRESIDENTE: Scelto
tra i Consiglieri eletti
Elezione
Sistema elettorale Preferenza
con quorum 51% -
In
mancanza del quorum 51% Doppio turno
con ballottaggio
COMUNE: Lista
unica dei candidati su proposta dalla struttura cittadina o
dai cittadini
Elezione
Sistema elettorale Eletti con
maggiore preferenza tra i Consiglieri
SINDACO: Scelto
tra i Consiglieri Comunali
Elezione Sistema elettorale Preferenza con quorum 51% -
In
mancanza del quorum 51% Doppio turno
con ballottaggio
REGIONE: Lista
unica candidati indicati dalla struttura cittadina o cittadini
Elezione Sistema elettorale Eletti
con maggiore preferenza tra i Consiglieri
GOVERNATORE: Scelto tra i
Parlamentari Regionali
Elezione
Sistema elettorale Preferenza
con quorum 51% -
In
mancanza del quorum 51% Doppio turno
con ballottaggio
PARLAMENTO :
CAMERA: Lista unica dei candidati
indicati dalla struttura cittadina o cittadini
Eletti con
maggiore preferenza tra i candidati Parlamentari
SENATO: Membri di commissioni a
supporto dei provvedimenti legislativi
Commissione
nominata dal Parlamento
Approvazione
parlamentare con votazione quorum 75%
PARLAMENTO
EUROPEO: Candidati
indicati dalla struttura cittadina o cittadini
Elezione Sistema elettorale Eletti
con maggiore preferenza.
PRESIDENTE: Scelto
tra i Parlamentari Europei
Elezione Sistema elettorale Preferenza con quorum 51% -
In
mancanza del quorum 51% Doppio turno
con ballottaggio
GOVERNO:
PRESEDENTE
del CONSIGLIO: Scelto tra i Parlamentari eletti
Elezione
Sistema elettorale Preferenza
con quorum 51% -
In
mancanza del quorum 51% Doppio
turno con ballottaggio
MINISTRI: Squadra scelta dal Presidente del
Consiglio
Il
Parlamento approva la squadra dei Ministri
Approvazione
con votazione quorum 75%
PRESIDENTE della REPUBBLICA:
Candidati Indicati dal: Parlamento e
dai cittadini
Elezione Sistema elettorale Preferenza con quorum 51% -
In
mancanza del quorum 51% Doppio
turno con ballottaggio
RAPPRESENTANZA
CITTADINA (Struttura rappresentativa del territorio).
Nel nostro paese fino alla fine degli anni 80 i partiti hanno
esercitato un ruolo promotore nell’iniziativa politica e di conquista delle
condizioni di vita e sociali determinanti per i cittadini, molti dei quali con
la collaborazione volontaria seminata sul territorio hanno dato vita ad un’ampia
partecipazione alla vita democratica. La caduta delle ideologie e la crisi
economica globalizzata ha ridotto gli spazi di operatività sia dei partiti sia
del sindacato, il problema di moralità di molti politici ha minato il tessuto
democratico del passato. I partiti nel nome della modernità hanno accentrato
sempre più decisioni a livello di vertice, con l’intenzione di avere un partito
più leggero e moderno. Con la chiusura di moltissime sezioni e conseguente calo
della partecipazione dei cittadini alla vita politica, di fatto i partiti hanno
abbandonato il rapporto con il territorio.
Quindi nel passato il sindacato copriva ampi spazi di rappresentanza
nel mondo del lavoro, mentre le sezioni mantenevano il rapporto con il
territorio. Ebbe il sindacato nonostante le sue difficoltà continua a mantenere
un rapporto con i lavoratori, mentre il territorio è sguarnito di vita
democratica non è rappresentato da nessuno a causa della chiusura
delle sezioni, di conseguenza le decisioni che riguardano il territorio passano
sopra la testa dei cittadini senza un loro coinvolgimento.
Il progetto mira a colmare questo vuoto lasciato dai partiti
Il progetto non prevede la presenza dei
partiti, ma si pone come organizzare la forma opposizione e controllo
sul potere legislativo, esecutivo e Produttivo partendo dal territorio.
Il progetto
proposto non stravolge l’ordinamento dello stato, ma lo riordina
semplificandolo sulla base dell’esperienza esistente.
Come è stato detto il progetto non prevede
la presenza dei partiti nelle Istituzioni, al loro posto sono eletti
direttamente i cittadini con potere legislativo ed esecutivo.
Il sindacato nato per rappresentare gli
interesse dei lavoratori del mondo del lavoro, nel corso degli anni per
ampliare la rappresentanza ha esteso la sua influenza anche in altri ambiti
sociali ma non presente nelle tematiche del territorio.
Partecipazione dei cittadini
alla vita democratica (Opposizione, controllo, elaborazione politica)
La partecipazione dei cittadini alla vita
democratica del territorio non può essere affidata al volontariato (come le
sezioni di partito), per essere efficiente deve avere una struttura Istituzionale
autonoma dalle forme di potere.
Le strutture edilizie dei rappresentanti
dei cittadini debbono essere a carico delle istituzioni locali, mentre la
gestione è a carico dei cittadini con finanziamento volontario, il
finanziamento volontario è per evitare una forma di burocratizzazione della
struttura.
STRUTTURA TERRITORIALE ( COMITATO CITTADINO )
La struttura parte dal
territorio che raggruppa la rappresentanza di tutti i settori Produttivi e Sociali
Le decisioni sono
formalizzate con riunione cittadina per l’interesse del territorio (posto di
lavoro, casalinghe, pensionati, ecc. nessuno escluso della realtà territoriale)
La votazione dei candidati per
il comitato cittadino viene fatta
con lista unica e con preferenza, sono eletti i
candidati con maggiore preferenza
I candidati eletti (Rappresentanti di
base) nella struttura territoriale:
-
votano
ed eleggono il Presidente del Comitato Cittadino.
-
Il Presidente
Cittadino viene eletto con
votazione a doppio turno se nessun candidato raggiunge la maggioranza del 51%
-
votano
ed eleggono i candidati per la struttura Comunale.
STRUTTURA COMUNALE -Raggruppa
le tematiche Comunali referente; - il COMUNE, Rappresentanza lavoratori
comunale, Rappresentanza Sindacale imprenditori Comunale
La votazione dei candidati
per la struttura cittadina, nominati dalla struttura territoriale o dai singoli
cittadini viene fatta con lista unica e con preferenza, sono eletti i candidati
con maggiore preferenza (Consigliere cittadino comunale).
I Consiglieri eleggono:
Il Presidente Cittadino Comunale con votazione a doppio turno se nessun candidato
raggiunge la maggioranza del 51%
I Candidati per la struttura Regionale.
STRUTTURA REGGIONALE Raggruppa
le tematiche Regionali referente; la REGIONE, Rappresentanza lavoratori
Regionale, Rappresentanza Sindacale imprenditori Regionale
La votazione dei candidati
per la struttura cittadina, nominati dalla struttura Comunale o dai singoli
cittadini viene fatta con lista unica e con preferenza, sono eletti i candidati
con maggiore preferenza (Consigliere cittadino Regionale).
I Consiglieri eleggono:
Il Presidente Cittadino Regionale con votazione a doppio turno se nessun candidato
raggiunge la maggioranza del 51%
I Candidati per la struttura Nazionale.
I Candidati per la struttura Europea.
STRUTTURA NAZIONALE
Raggruppa
le tematiche Nazionali referente; il GOVERNO, Rappresentanza lavoratori
Nazionale, Rappresentanza Sindacale imprenditori Nazionale
La votazione dei candidati
per la struttura cittadina, nominati dalla struttura Regionale o dai singoli
cittadini viene fatta con lista unica e con preferenza, sono eletti i candidati
con maggiore preferenza (Consigliere cittadino Nazionale).
I Consiglieri eleggono il Presidente Cittadino Nazionale con votazione a doppio turno se nessun candidato
raggiunge la maggioranza del 51%
STRUTTURA EUROPEA - tematiche Europee con
referente il Parlamento Europeo
La votazione dei candidati
per la struttura Europea, nominati dalla struttura Regionale o dai cittadini,
viene fatta con lista unica e con preferenza, sono eletti i candidati con
maggiore preferenza.
I Parlamentari Cittadini Europei eleggono il Presidente Cittadini Europeo
con votazione a doppio turno se nessun candidato raggiunge la maggioranza del
51%
FINANZIAMENTO DELLA STRUTTURA DI PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI
A carico delle Istituzioni,
le strutture edilizie riferite alla partecipazione
dei cittadini
A carico dei cittadini la
gestione con contribuzione su base volontaria (per evitare una forma di
burocratizzazione dell’organizzazione)
. RAPPRESENTANZA ORGANIZZATIVA DEI LAVORATORI
DIPENDENTI .
Negli anni
tra il 1850 e 1870 la rivoluzione industriale si è sviluppata in modo notevole,
prevalentemente in Inghilterra, Successivamente anche nel resto dell’Europa, che conosce un lungo periodo di prosperità
economica, che può essere considerato la prima fase dell’industrializzazione
europea.
La prima
forma di organizzazione sindacale nei Paesi con più sviluppo industriale è
costituita dal “sindacato di mestiere” . Verso la fine del 1800 le associazioni
più diffuse furono le “società di mutuo soccorso”, che nascono in tutta l’Europa, con il diffondersi
della rivoluzione industriale.
Con lo
sviluppo industriale economico e sociale a Milano nel 1891 viene fondata la
prima Camera del Lavoro che si afferma con la presenza sul territorio, per il
quale il Comune accoglie la richiesta di una sede gratuita e di un sussidio
annuale, successivamente furono estese le Camere del lavoro in molte parti del
paese. Nel 1893, a Parma, nasce il primo organismo di coordinamento delle
Camere del Lavoro: la Federazione
italiana delle Camere del Lavoro.
Le Camere
del Lavoro con una visione popolare sono considerate “le case dei lavoratori”
svolgono una multiforme attività che rafforza un collegamento diretto con la
base. Nel 1906 si svolse a Milano il Congresso di fondazione della Confederazione
Generale del Lavoro (CGdL) . nel
quale vi fu un dibattito contrastato nella convinzione di sostenere l’autonomia
del sindacato dai partiti politici, affermando che la funzione del sindacato è
quella di risolvere i problemi concreti ed immediati dei lavoratori.
Nel corso
della storia la Confederazione
Generale del Lavoro ha vissuto molte fasi alterne, quella più
buia è riferita all’estromissione dalla società durante il fascismo. Nel 1948 vi fu la scissione
della CGdL promossa da
sindacalisti cattolici democratici guidati da Giulio Pastore con la
nascita di CISL (DC) e successivamente la UIL (PSI-PRI-PSDI-PLI). Ebbene, la presenza dei partiti nel sindacato (che
era considerata cinghia di trasmissione), -comprensibile nella fase politica del passato in presenza di
due tendenze ideologiche- oggi diventa inconcepibile avere tre organizzazioni
sindacali, non essendoci più i partiti storici che hanno determinato la
formazione delle tre organizzazioni sindacali.
Dopo anni
di divisione della rappresentanza dei lavoratori nel 1969 nel congresso della
CGIL, sono presenti per la prima volta CISL e UIL come importante segno di
rilancio dell’unità sindacale, il dibattito è naturalmente incentrato sui
problemi della democrazia operaia, sui nuovi strumenti organizzativi e sulle
forme di lotta.
Nel 1970 è stato ottenuto un grande risultato con
l’elaborazione e l’approvazione dello Statuto
dei Lavoratori, che rinnova completamente la vita sui posti di lavoro,
difendendo la dignità e la liberta di opinione politica e sindacale dei
lavoratori, tutelando i lavoratori rispetto all’ambiente di lavoro e ai controlli
per assenze per malattia, definendo le modalità di partecipazione e di costruzione del sindacato sul posto di lavoro,
al posto delle commissioni interne.
Con il
Patto Federativo Nel febbraio 1971 con un documento programmatico viene deciso
di avviare un processo di unificazione
delle tre componenti sindacali.
Gli anni
del terrorismo sono stati anni intensi per il sindacato per fronteggiare la
strategia della tensione, negli anni 1973-74 si assiste ad un crescendo del
terrorismo, che diventa sempre più cruento, il sindacato ha assunto un ruolo
attivo determinante per la difesa delle libertà democratiche costituzionali.
A causa
della crisi economica che perdura da
oltre un trentennio ha reso difficile la contrattazione quale strumento
fondamentale per gli interessi dei lavoratori. I comportamenti differenziati
dei tre sindacati per fronteggiare la crisi hanno reso impossibile arrivare ad un processo di unificazione.
Quindi, tenendo
conto della situazione del momento a causa dei motivi economici e del rapporto
difficile con il potere esecutivo, oltre alla difficoltà dell’unificazione
sindacale, necessita ripensare ad una nuova forma di rappresentanza dei
lavoratori.
Il progetto
come è stato detto prevede la necessità
di avere una struttura dei cittadini legata al territorio ai vari
livelli che comprende la presenza della rappresentanza sindacale (dove è
presente), questa scelta è finalizzata a rafforzare ed estendere la democrazia
partecipata.
Ebbene
L’attuale sindacato
·
è presente in tutte le realtà produttive, con i
propri rappresentanti all’interno delle attività produttive.
·
È presente a livello Comunale, Regionale e
Nazionale per le aziende che operano sul territorio nazionale, dette strutture
di categoria operano nel rapporto contrattuale con le aziende.
·
è presente con strutture confederate autonome da
quelle aziendali nei Comuni, Regioni, Nazionale e svolgono il ruolo di raccordo
tra le varie strutture aziendali. A livello nazionale vengono definite le
politiche di contrattazione del settori produttivi.
IL NUOVO
PROGETTO PER LA RAPPRESENTANZA DEI LAVORATORI PREVEDE
§ La
rappresentanza unica dei lavoratori chiamata Associazione
§ La
presenza in tutte le realtà produttive, con i propri rappresentanti
§ Il
rappresentante aziendale di base mantiene la presenza con il Comitato Cittadino
§ La
presenza strutturale a livello Comunale, Regionale e Nazionale.
§ La
presenza di una unica sovrastruttura nazionale che elabora le politiche
contrattuali generali
RAPPRESENTANZA ORGANIZZATIVA DELLE IMPRESE E COMMERCIANTI
Nel 1906, era stata
fondata la “Confederazione generale del lavoro”
Dopo i primi nuclei di associazionismo
imprenditoriale, nacque il
fronte padronale nel 1906 e viene fondata la Lega industriale di Torino, nel
1910 si costituisce la Confindustria.
Vengono avviati i primi confronti tra le
organizzazioni datoriali e quelle dei lavoratori, con il compito di regolare le vertenze fra capitale e
lavoro su base istituzionale creando così un sistema di relazioni industriali.
. FORMAZIONE POLITICA DEI RAPPRESENTANTI .
FORMAZIONE DEGLI ELETTI AI VARI LIVELLI IN PARTICOLARE A LIVELLO
TERRITORIALE
Chiaramente non una scuola
che “indottrina”
Gli argomenti per la
formazione sono (Costituzione, Regole Europee, Norme parlamentari, storia
politica, educazione Civica, ecc.), questo per arricchire culturalmente i
rappresentanti eletti.
Sono interessati i
cittadini eletti per la prima volta e con aggiornamenti per gli altri, vale
per:
-
Per i
rappresentanti dei Cittadini, delle Istituzioni
-
Per i
rappresentanti dei Cittadini, del Comitato Cittadino
-
Per i
rappresentanti dei lavoratori
-
Per i
rappresentanti dell’imprenditoria
La struttura è a carico
dello Stato,
La gestione è indipendente
dal potere esecutivo ( come la magistratura, le scuole ed altri)
Accanto alla formazione
degli eletti questa struttura (che deve accogliere docenti e personalità di
ogni opinione, idea politica e religiosa) può assicurare l’informazione e la
formazione a tutte le persone che vogliono entrare nel mondo politico e
mettersi a disposizione per aiutare lo sviluppo del Paese. Inoltre, coordina
progetti trasversali che intendono sviluppare il senso dello Stato nelle
scuole, nelle associazione, nelle configurazioni sociali in cui i cittadini
esercitano le loro funzioni, anche aiutando a consolidare i principi di
correttezza, conflitto di interesse, clientelismo, sicurezza.
Roma 15
Gennaio 2016
Giovanni Carbone
Se ritiene opportuno può inviare il documento a persone interessate
culturalmente a conoscere il progetto.
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